Il Giro d’Italia sale sul Muro per la quarta volta ed è grande festa: ventimila persone a fare tifo lungo la salita simbolo della terra del Prosecco. L’abbraccio al Governatore Zaia, agli olimpionici Cassina, Fauner e De Pellegrin e all’iridata Marangoni. Chiusura in bellezza con il concerto di Enrico Ruggeri

Uno spettacolo verticale. Verticale come il Muro di Ca’ del Poggio. Una striscia d’asfalto che s’inerpica sinuosa tra i vigneti del Prosecco ed è ormai mito. Qui, alle 13 in punto di oggi, è transitato per la quarta volta dal 2009 a oggi, il Giro d’Italia. E qui, per tutta la giornata, è andato in scena il consueto spettacolo di folla che accompagna il passaggio della Corsa Rosa nella terra in cui il ciclismo non è soltanto uno sport, ma una passione condivisa.

Tra curve e controcurve, sotto un sole cocente, che ha riscattato la pioggia degli anni scorsi, il più veloce è stato Pippo Pozzato, che si è aggiudicato il primo Gran Premio della Montagna di giornata. La salita inaugurale della ventesima tappa del Giro d’Italia 100 – la Pordenone-Asiago, di 190 chilometri – è stata però soprattutto la festa dei tantissimi appassionati – ventimila presenze, la stima – che hanno atteso il passaggio dei ciclisti tra bandiere di tutto il mondo (particolarmente colorata e rumorosa la claque dei colombiani), cappelli alpini, trombette, scoppi di coriandoli rosa e infiniti brindisi a base di Prosecco.

Una festa immancabilmente colorata di rosa. Ma anche d’azzurro. L’azzurro dei tanti campioni, di ieri e di oggi, richiamati a Ca’ del Poggio dal fascino del luogo: una salita difficile, anche se breve (1,3 km, con pendenze medie del 15% e punte del 19%), sulla cui sommità si apre uno dei più bei panorami sulle colline del Prosecco.

Applauditi gli olimpionici Silvio Fauner (sci di fondo), Igor Cassina (ginnastica) e Oscar De Pellegrin (tiro con l’arco paralimpico), l’iridata di pattinaggio artistico inline, Silvia Marangoni, la campionessa di canottaggio Alessandra Patelli e il ciclista Davide Cimolai. E poi il ct azzurro Davide Cassani, che ha auspicato un rinascimento del ciclismo italiano nel segno dei giovani. Entusiasmo anche per la passerella dei bolidi della Scuderia Ferrari Club Piave, transitati qualche minuto prima del passaggio dei ciclisti.

Di buon mattino è arrivato a San Pietro di Feletto pure il Governatore del Veneto, Luca Zaia che, dopo aver visitato la suggestiva mostra dei mezzi dell’esercito collocata ai piedi del Muro, ha percorso a piedi la salita, stringendo mille mani e concedendosi ad ogni metro all’abbraccio dei tifosi.

Il Muro del grande ciclismo – dal Belgio è arrivata pure una delegazione del Muro di Grammont, il mitico passaggio del Giro delle Fiandre, gemellato con la salita trevigiana – è anche diventato un Muro di note, quando, nel pomeriggio, è iniziato il concerto acustico di Enrico Ruggeri. Un’ora di canzoni – i suoi più grandi successi – che hanno riempito il piazzale di Ca’ del Poggio. L’ultimo regalo del Muro in una giornata da incorniciare.



Muro di Ca' del Poggio Muro di Ca' del Poggio
Muro di Ca' del Poggio Muro di Ca' del Poggio



Foto del passaggio del Giro d’Italia e della Grande Festa Rosa a Ca’ del Poggio (credit FOTO BOLGAN)